Claudio Canal, Non mi fa senso
Nella nostra epoca ogni gesto umano subisce un’immediata e sospetta attribuzione di senso, fino ad impedire la possibilità di contemplare la dimensione di incertezza che appartiene alla vita. Proprio per questo si impone la necessità di riflettere sull’insensatezza delle pratiche educative correnti imposte dalla colonizzazione del pensiero da parte dell’ideologia liberista. Si pensi, per esempio, alla metafora dell’infanzia come eresia, come radicale alterità, che cede il passo ad una sua rappresentazione totalmente adesa ai processi di omologazione in atto, come i fenomeni sociali e culturali della civiltà dei consumi sembrano documentare in modo sempre più manifesto.
Claudio Canal, It makes no sense to me
In our time every human action undergoes an immediate and suspected attribution of sense, up to preventing the chance to contemplate the dimension of uncertainty that belongs to life. That is why it is necessary to reflect about the senselessness of current educational practices imposed by the colonization of thought of liberal ideology. We can think, for instance, of the metaphor of childhood as heresy, as radical otherness, which gives way to a representation that is totally adherent to the ongoing processes of uniformity, as the social and cultural phenomena of the consumer society seem to document more and more notoriously.
Pubblicato su: Senso e azione, N. 20 Nuova Serie – Anno X 2014