Danilo De Luise, Mara Morelli, Elvira Bonfanti, Dannati, chi?

L’articolo descrive l’esperienza di mediazione tra detenuti pari nel carcere del Hermosillo, Sonora, Messico. Esperienza che ha ormai più di dieci anni e che gli autori hanno la fortuna di conoscere da vicino e in diretta. Dopo aver brevemente contestualizzato il luogo e alcune delle caratteristiche della pratica di questo lavoro, si prova a riflettere sui riferimenti essenziali della mediazione comunitaria, altamente interdisciplinari, e sul senso dell’importanza del nesso formazione/cultura. Si ritorna, quindi, a un breve paragrafo descrittivo degli obiettivi e della struttura del corso di mediazione offerto in carcere, per ampliare l’orizzonte della riflessione sul termine e sulle accezioni di “Dannato” in diverse lingue. Il bisogno di non chiudere lessicalizzando, ma di aprire e di ricordare i limiti e le ambiguità delle definizioni e delle denominazioni, soprattutto di quelle particolarmente connotate, ci accompagna verso un epilogo che non vuole essere tale, ma che intende evocare nuove possibili riflessioni.

 


 

Elvira Bonfanti, Mara Morelli, Danilo De Luise, The Damned, who?

This paper describes a mediation experience carried out in a prison in Hermosillo, Sonora, Mexico among prisoners and which is well known by the authors. The first part of the paper describes the setting and how the job is being carried out; then, the authors reflect on the essential theoretical framework of community mediation and its highly interdisciplinary contents, as well as the importance of bearing in mind the connection between training and culture. A short paragraph delves deeper into the mediation training course’s aims and organization, followed by some comments on the term “Damned” in various languages. This reminds us of the limitations and ambiguities of definitions and terms, thus encompassing a bird’s-eye view which is meant to open although it actually ends this paper.

Pubblicato su: I dannati della terra? N. 24 Nuova Serie – Anno XII 2016